La Stagione operistica 2022-23 di Trieste prende avvio il 4 novembre con “Otello”. In totale saranno presentati sei titoli d’opera e uno di balletto
Prima Verdi, a seguire Puccini, Bellini, Gluck, Prokof'ev. Sarà infatti l'Otello ad inaugurare la Stagione lirica e di balletto 2022-23 del Teatro Giuseppe Verdi di Trieste, debutto il 4 novembre, con a seguire altre cinque recite. Sul podio Daniel Oren - gradito ritorno in una città che lo vide in passato ospite abituale - che si alternerà con Francesco Ivan Ciampa.
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La regia spetta a Giulio Ciabatti, lo stesso che affiancò Nello Santi nell'ultimo allestimento triestino del capolavoro verdiano risalente al 2010. Interpreti tutti orientali: due tenori in alternanza per la figura Otello, cioè l'armeno Arsen Soghomonyan e il georgiano Mikheil Sheshaberidze; Jago sarà baritono russo Roman Burdenko; Desdemona il soprano armeno Lianna Haroutounian. L'opera sarà poi portata al Teatro Giovanni da Udine di Udine in gennaio 2023 e al Teatro Verdi di Pordenone nel maggio successivo.
Dopo Verdi, tocca a Puccini
Seguirà a dicembre un nuovo allestimento del La bohème di Puccini affidato al regista Carlo Antonio De Lucia affiancato sul podio da Christopher Franklin, altra bacchetta ben nota al pubblico giuliano. Nel cast molte voci emergenti: per Mimì Lavinia Bini, in staffetta con Filomena Fittipaldi; per Rodolfo, Alessandro Scotto di Luzio e il portoghese Carlos Cardoso. Federica Vitali e Leon Kim per Musetta e Marcello.
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
A fine gennaio 2023 si vedrà andare in scena il Macbeth verdiano sotto la guida musicale di Fabrizio Maria Carminati, riprendendo un'ormai classico e fortunato spettacolo (coprodotto con Jesi e Genova nel 2013) nella forte visione registica di Henning Brockhaus. Giovanni Meoni e Leon Kim saranno Macbeth, Silvia Dalla Benetta ed il soprano olandese Gabrielle Mouhlen, Lady Macbeth; Antonio Poli e Riccardo Rados si alterneranno nel ruolo di Macduff. Dario Russo sarà Banco.
Uno stesso Shakespeare per Bellini e Prokof'ev
A febbraio arriveranno I Capuleti e I Montecchi di Bellini firmati dal regista francese Arnaud Bernard, recuperando un allestimento già molto apprezzato Arena di Verona/Teatro la Fenice/Greek National Opera. La bacchetta, quella del direttore trevigiano Enrico Calesso; cast tutto di voci agli esordi di carriera, con il mezzosoprano russo Anna Goryachova e la georgiana Sofia Koberidze, nel ruolo di Romeo; Caterina Sala e l'ucraina Olga Dyadiv, per quello di Giulietta. Tebaldo e Lorenzo con le voci di Marco Ciaponi e Emanuele Cordaro. Una recita in più andrà in trasferta ad Udine.
La tragedia shakespeariana si pone peraltro anche alla base del balletto - un classico del repertorio di danza, cioè Romeo and Juliet di Prokof'ev - che a marzo ripeterà il rapporto di collaborazione avviato con il Corpo di ballo dell’Opera di Ljubljana, puntando sulla coreografia del nostro Renato Zanella.
Un capolavoro del teatro settecentesco
Aprile sarà invece dedicato al Gluck di Orfeo ed Euridice, vedendo sul podio Enrico Pagano, giovane ma già stimato direttore barocchista. Il nuovo allestimento sarà nelle mani del regista triestino Igor Pison. Interpreti principali Daniela Barcellona ed Antonella Colaianni (Orfeo), Ruth Iniesta e Chiara Notarnicola (Euridice). Gloria Dyadiv impersonerà Amore.
Torna di nuovo Puccini per siglare a maggio la stagione del Verdi, con il suo ultimo capolavoro: Turandot affidata per la messa in scena a Davide Garattini Raimondi, riprendendo la produzione del novembre 2019, da lui siglata allora insieme a Katia Ricciarelli. La direzione musicale spetterà al maestro spagnolo Jordi Bernàcer; sul palcoscenico Kristina Kolar e Maida Hundeling (Turandot), Amadi Lagha (Calaf), Ilona Revolskaya (Liù) e Gabriele Sagona (Timur).
TEATRO VERDI di Trieste
GLI SPETTACOLI - 22/23